Laboratorio di Progettazione Fotografica – Lavori Fotografici degli Studenti

Laboratorio di Progettazione Fotografica – Periodo marzo/giugno 2020

Contenuto degli incontri: realizzazione di un Progetto Fotografico.

Quattro mesi di riprese fotografiche, revisioni di gruppo, discussioni, messa a punto estetica e tecnica. Ecco il risultato.

Espongono in questo spazio: Marina Capovilla; Silvia Cascinelli; Silvio Da S Martino; Daniela Giannecchini; Andrea Morandi; Giacomo Pucci.


MARINA CAPOVILLA

Gli Alberi

gli alberi siamo noi
come specchi
assiepati per un sogno collettivo, distanziati alla ricerca della pura sopravvivenza
confini, ponti
rigogliosi scheletriti, colorati scoloriti, dalle trame casuali dei luoghi dei tempi degli spazi
di eternità mai sazi
ancorchè chiusi in una ruvida corteccia di silenti rughe
cercando invano le fughe dalle nostre comuni essenziali radici
(Virginio Giovanni Bertini)



 

SILVIA CASCINELLI

 



 

SILVIO DA S MARTINO

Sguardi sui muri

Dai muri, dai cartelloni pubblicitari, dalle affissioni “informali” emergono sguardi, scritte, corpi che cercano la nostra attenzione.
Di questa massa di immagini esposta al degrado degli agenti naturali e di mani dispettose restano brandelli di messaggi che si combinano casualmente con altri e da questi se ne originano altri ancora dai risultati inattesi.
Il ciclo non conosce interruzione: intervengono nuove affissioni e nuovi strappi, e sole, vento e acqua continuano l’opera di confusione delle lingue.
Questo caos, più delle immagini originarie, cattura il mio interesse e il mio sguardo mediato dal mezzo fotografico. Successivi accostamenti permetteranno poi di scoprire nuovi messaggi e nuovi sguardi.

Questo lavoro consiste in elaborazioni di scatti effettuati nel luglio 2019 ad Arles e nell’inverno 2020 a Lucca e Livorno.

Silvio da S Martino



 

DANIELA GIANNECCHINI

People
Welcome to my Desert

-Per chi come me non ha radici
-Non c’è nemmeno un tempo
-Tempo cosa?
-Un attimo o una stagione fa lo stesso
-Perché?
-Ho solo domande
-Allora?
-Allora nulla, eccovi qua nel nulla
-Nulla o Niente?
-Uguale come per il Tempo
-Stai piangendo?
-No
-No?
-Dove vai?
-A stringerti xké ho visto il tuo Deserto

(Daniela)

 



 

ANDREA MORANDI

Negozoianti di Lucca

Il mio lavoro seriale prende spunto dai ritratti di August Sander.

Ho voluto però mettere in evidenza non solo le persone, ma anche una certa uniformità geometrica dei negozi dove esse lavorano.

Tutti i negozi fotografati fanno parte del centro storico di Lucca.

Andrea Morandi

 



 

GIACOMO PUCCI

Borderlands – Terre di Confine

Il progetto parte dall’idea della creazione di una serie di ritratti femminili tramite dei trittici, mettendo in secondo piano il lato puramente fisico-estetico che da sempre caratterizza il genere, e descrivendo ogni soggetto attraverso una simbologia ben precisa.

Ogni trittico fornisce solo qualche tratto(apparentemente) del soggetto ritratto, stà al singolo lettore immaginare chi e quale storia si nasconda dietro, attraverso un’indagine attenta e curiosa di ogni particolare.

Tutte le immagini sono state studiate per fornire più informazioni possibili, dalle textures dei materiali degli oggetti ritratti, alla loro disposizione, fino alla temperatura colore.

Ogni trittico viene infine accompagnato da una piccola frase scritta personalmente dal soggetto, allo stesso tempo un ulteriore indizio e una sorta di didascalia di ogni opera.

Ognuno di loro nasconde una precisa personalità femminile, tutte diverse ma allo stesso tempo con dei punti di contatto.

Ogni donna ritratta ha aperto una parte del suo mondo.

Mondi a volte ironici, semplici(ma mai banali), altre volte originali, creativi e saturi di una sensibilità femminile così densa da non poterne che esserne affascinati,e di una dignità e forza di volontà di fronte agli ostacoli che non così spesso ho riscontrato nel mondo maschile.

Al di là del progetto in se, (ancora work in progress), è stato stimolante rapportarsi con terre inesplorate, (di confine appunto), di non sempre facile comprensione, che mi hanno spinto a mettermi in gioco attraverso sperimentazioni sul genere come questa.

Giacomo Pucci



 

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