Marco barsanti Photography blog
CORSI DI FOTOGRAFIA PHOTOLUX FESTIVAL
(LIVELLO AVANZATO) – Febbraio/Giugno 2018
Contenuto del Corso: Utilizzo di Adobe Camera Raw e realizzazione di un Progetto Fotografico.
Quattro mesi di riprese fotografiche, revisioni di gruppo, discussioni, messa a punto estetica e tecnica. Ecco il risultato.
Espongono in questo spazio: Luca Fanucchi; Monia Rocchi; Ilaria Sabò; Vittorio Sodini; Sara Zaveti.
Il programma del corso
LUCA FANUCCHI
Uomini e Donne che, tramite antichi mestieri svolti con la propria arte, manualità e passione, mi hanno mostrato il ritmo della vita in un’epoca senza tecnologia.
Luca Fanucchi
MONIA ROCCHI
SILENZIOSE PRESENZE
12 Agosto 1944
la ferocia dei nazisti si scaglia contro la popolazione di Sant’Anna di Stazzema
un piccolo paese delle Alpi Apuane.
560 civili inermi
uomini donne anziani e bambini massacrati senza un reale motivo,
case date alle fiamme, ricordi distrutti da una cieca furia disumana.
Madri che implorano, bambini che piangono, strilla assordanti, preghiere strazianti, che in pochi istanti lasciano il posto ad un unico grande silenzio.
E’ il silenzio
che ancora oggi sembra avvolgere quei luoghi
sopravvissuti al loro passato per divenire futura memoria.
Ed è proprio quel silenzio, quella quiete incontrata a Sant’Anna in una grigia giornata di fine inverno che sembra far parlare l’ambiente circostante, quei luoghi che sono stati scrutati in ogni angolo in cerca di una impossibile via di fuga, quei luoghi che hanno raccolto e fatte proprie le strazianti invocazioni di chi tentava di rimanere in ogni modo attaccato alla vita, quei luoghi che sono diventati l’ultimo giaciglio di piccole e povere anime prima che fossero raccolte dal vento.
Monia Rocchi
ILARIA SABO’
Può assomigliare a un pigiama
o a del salame piccante dove non c’è da bere?
Per l’odore può ricordare una lama
o avrà un profumo consolante?
E’ pungente a toccarlo, come un pruno,
o lieve come morbido piumino?
E’ tagliente o ha gli orli lisci e soffici?
Ditemi la verità, vi prego, sull’amore. (….)
Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre mi sto grattando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta,
o là sull’autobus mi pesterà un piede?
Arriverà come il cambiamento improvviso
del tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
Ditemi la verità, vi prego, sull’amore.
Wystan Hugh Auden
VITTORIO SODINI
Dejavu
La traduzione del termine francese aiuta già a capirlo: significa “già visto” e indica la sensazione di aver già vissuto una situazione, di conoscere già una persona appena incontrata di aver già visitato un luogo che si vede per la prima volta.
Stai facendo una cosa e all’improvviso ti sembra di averla già fatta: O, meglio di averla già vissuta.
Scorrendo queste foto d’epoca, ho avuto la sensazione di aver già visto quei luoghi, quelle situazioni, insomma di essere stato presente nel momento dello scatto ed ho ricordato distintamente, nella mia testa, il rombo dei motori in quella corsa, come pure lo sferragliare del tram in Piazza Grande o il vociare in via S. Paolino e allora come in un Dejavu ho voluto essere in quelle immagini.
Vittorio Sodini
SARA ZAVETI
A chi non è mai capitato di sentirsi sottosopra.
Di sentirsi quasi di vivere due vite separate, che si cercano, che si mancano.
Questa è la mia storia, una vita divisa tra due città bellissime, e riconoscere che in nessuna delle due mi sento completa.
“La lontananza che rimpicciolisce gli oggetti all’occhio
li ingrandisce al pensiero”
Arthur Schopenhauer