Marco barsanti Photography blog
CORSI DI FOTOGRAFIA PHOTOLUX FESTIVAL
(LIVELLO AVANZATO) – Febbraio/Giugno 2015
Contenuto del Corso: Utilizzo di Adobe Camera Raw e realizzazione di un Portfolio Fotografico a tema.
Ancora quattro mesi di riprese fotografiche, revisioni di gruppo, discussioni, messa a punto. Eccone il risultato.
Espongono in questo spazio: Isabela Campos Tonin, Andrea Ercolini; Maria Pia Macchiarulo; Federico Marrucci; Paolo Mazzoni; Francesca Pucci; Leonardo Mario Stefani; Devis Stelletti; Elisa Toschi
Il programma del corso
Isabela Campos Tonin
“Con queste immagini vorrei raccontare gli ultimi giorni di gravidanza di Luigina.
Momenti vita e gli stati d’animo di una donna mamma di gemelli che aspetta senza
fermarsi…”
Isabela Campos Tonin, giugno 2015
Andrea Ercolini
“La fotografia Mostra non Dimostra”
Ferdinando Scianna
Danza,traccia; corpo, immagine …
Questa L’alchimia di elementi che si fondono nella fotografia.
In questo originale lavoro artistico, immagine e movimento diventano un tutt’uno: il colore diventa corpo ed il corpo, attraverso il linguaggio poetico della danza, si trasforma in disegno che lascia le sue tracce visibili ed invisibili nelle diverse dimensioni dello spazio.
Nasce così un gioco di prospettive, linee, riflessi, scenari che offrono la possibilità di leggere i diversi significati dove un unico gesto può cogliere e comunicare.
La ripresa dall’alto ed il bianco e nero hanno permesso di dare grande importanza alla composizione, giocando sulle linee e figure geometriche,che fanno da accompagnamento e cornice al soggetto,dando ad esso un senso di protezione e tenerezza, che questo tipo di ripresa tende ad esaltare.
Infine,la scelta di fotografare particolari per mostrare come l’essenza di ciò che siamo sia presente nei gesti più minuti.
Andrea Ercolini, giugno 2015
Mariapia Macchiarulo
Ci sono ancora tante, tante maschere fra di noi e dovremo togliercele una dopo l’altra prima di poter conoscere i nostri veri volti, prima di vederci a viso scoperto. Non avere fretta, non ti agitare, non allungare la mano verso la maschera, non gettarla ancora! Non é un caso che oggi, dopo tanto tempo, ci ritroviamo con la maschera sul volto, quando ciascuno di noi si è finalmente liberato dalla sua prigione e siamo qui uno di fronte all’altro; non affrettarti a gettare la maschera, perché sotto ne troveresti un’altra, fatta di ossa, di carne e di pelle, che tuttavia è una maschera proprio come quella di seta. Dovremo gettare molte altre maschere prima che io possa vedere e conoscere il tuo volto”
( Sándor Márai ” La recita di Bolzano”)
Federico Marrucci
L’attesa
Viviamo in perenne attesa, costante, quasi maniacale, quando va bene.
Non sempre è semplice percepire chi o cosa stiamo aspettando.
Talvolta l’attesa è solo un punto di vista.
Una lucertola può essere ingombrante quanto un Dinosauro.
Dipende da chi è l’osservatore. Aspettiamo l’amante o l’amato, di partire per il viaggio della vita (sempre rinviato perché “è un momentaccio, guarda”), l’aereo (sempre in ritardo), di ricevere un sms, che il tempo migliori (forse), di prendere l’autobus (che è sempre l’ultimo della serata, come sempre), il momento migliore per cambiare la nostra vita (e ci ritroviamo anziani a parlare del meteo), il regalo da qualcuno, il silenzio, il ritorno dell’ex, di fuggire (lontano, ma senza esagerare), il treno, il segnale di qualche Dio (qualsiasi nome abbia, non mi interessa, sono spiritualmente democratico), il mio turno nella metro, il ritorno di un amico, che la ferita guarisca oppure aspettare il momento di avere qualcosa da aspettare (non tutti sono così fortunati).
Oppure, siamo noi ad essere attesi da qualcuno o da qualcosa.
La vita attende noi per poco tempo, mentre la morte ha molta più pazienza.
Federico Marrucci, giugno 2015
Paolo Mazzoni
Impressioni sfocate
Sono stato sempre affascinato dalla pittura impressionista, dal suo tentativo di cogliere l’essenza delle cose. Tramite il corso di fotografia ho scoperto autori come Terri Weifenbach, David Armstrong, Michael Ackerman, che hanno proposto lo sfocato fotografico come forma d’arte e attraverso questa tecnica ho cercato di raffigurare la natura cogliendone gli aspetti più misteriosi e affascinanti provando a riprodurre un’atmosfera “impressionista”.
Paolo Mazzoni, giugno 2015
Francesca Pucci
La danza è un’arte ma soprattutto è una disciplina. Si esprime nel movimento del corpo, che è la nostra porta verso il mondo esterno, è la nostra parte materiale, il mezzo con il quale manifestiamo le nostre passioni, soddisfiamo i nostri desideri, i nostri bisogni..
Per realizzare questo portfolio ho partecipato ad alcune lezioni di danza classica e moderna alla Artedanza Arabesque, dove anche io frequento alcune lezioni di danza da quando ero piccola. Ho provato a fotografare le ragazze in movimento, mi sono soffermata sulle gambe ma anche sui riflessi. Ho giocato sulle composizioni e sulle tonalità dei colori. Mi è risultato abbastanza difficile riuscire a cogliere subito ciò che vedevano i miei occhi, infatti ho perso molte occasioni, ma sono riuscita a portare a termine il mio portfolio.
“- Billy, posso chiederti quali sensazioni provi quando danzi?
– Non so, all’inizio sono un po’ rigido. Ma dopo che ho iniziato, mi dimentico qualunque cosa ed è come se… come se sparissi. Come se dentro avessi un fuoco. Come se volassi. Sono un uccello. Sono… elettricità. Già, elettricità.”
dal film “Billy Elliot” di Stephen Daldry
Francesca Pucci, giugno 2015
Leonardo Mario Stefani
TERZE VISIONI
”There is the world, then there is the photograph. The photograph is not the world, it’s a completely different thing.”
[Henry Wessel jr.]
“Che cos’è il Terzo Stato? Tutto. Che cos’è stato finora nell’ordinamento politico? Nulla. Che cosa desidera? Diventare qualcosa”
[Emmanuel Joseph Sieyès, Cos’è il Terzo Stato?]
Sono sempre stato attratto dagli elementi marginali del paesaggio, quella vasta zona grigia popolata da oggetti artificiali insignificanti e dimenticati, da relazioni casuali ed effimere tra questi oggetti e l’ambiente che li circonda.
Il presente lavoro è un breve ed eterogeneo racconto iconografico che ha come protagonisti questi elementi terzi del paesaggio. Elementi che nonostante la loro marginalità e non pianificazione possono assumere un significato non banale ed alle volte persino carico di sfumature simboliche.
Terze visioni vuole essere una parziale riflessione sul paesaggio antropizzato, e, allo stesso tempo, un piccolo passo nella mia personale presa di coscienza delle potenzialità del mezzo fotografico.
Per questo progetto fotografico ho preso spunto da fotografi come Robert Adams, Lewis Baltz e tutti i fotografi della New Topographics per l’attenzione verso gli aspetti antispettacolari degli spazi urbani, William Eggleston per la scelta di soggetti banali e per l’uso del colore, Lee Friedlander per i giochi di ombre e di riflessi e per le composizioni multilivello, Luigi Ghirri per l’attrazione verso l’artificialità della natura e la naturalità di certi artifici.
Leonardo Mario Stefani, giugno 2015
Devis Stelletti
Veronica
Tema del mio portfolio è la quotidianità di un’adolescente.
Con i miei scatti ho voluto immortalare diversi momenti della vita di tutti i giorni di Veronica, una studentessa del liceo sempre china sui libri di scuola ma che non si lascia sfuggire il tempo per lo svago e il divertimento.
Elisa Toschi
L’argomento del mio portfolio è nato per caso,inizialmente l’idea era un’altra ma piano, piano ha preso forma nella mia testa questo nuovo progetto andando anche a rappresentare il momento che sto vivendo.
Il ‘sottopasso’ non è solo un blocco di cemento ma è anche e sopratutto un percorso,ciò che unisce il prima al dopo,quello che si conosce,che è sicuro a ciò che c’è oltre,che è misterioso e da scoprire.
Ho deciso di usare la tecnica del bianco e nero poiché, a mio avviso, rafforza maggiormente il senso e la comunicativita’ dell’immagine lasciando spazio all’immaginazione dell’osservatore.
Elisa Toschi, febbraio – luglio 2015