Corso di Fotografia Avanzato – Lavori Fotografici degli Studenti

 

CORSI DI FOTOGRAFIA PHOTOLUX FESTIVAL
(LIVELLO AVANZATO) – Marzo/Luglio 2016

Contenuto del Corso: Utilizzo di Adobe Camera Raw e realizzazione di un Portfolio Fotografico a tema.

Quattro mesi di riprese fotografiche, revisioni di gruppo, discussioni, messa a punto estetica e tecnica. Ecco il risultato.

Espongono in questo spazio: Gabriele Bertolotti; Nanni Bertoni; Marco Casini; Barbara Cecchini; Daniela Giannecchini; Valentina Pagliai; Gianluca Putzolu.

Il programma del corso


 

Gabriele Bertolotti

Le mura delle case celano lo sguardo alla vita che vi scorre dentro ogni giorno.
Vita privata, felice o triste che sia.
Immagino spesso cosa possa accadere all’interno.
Con queste foto ho voluto portare all’esterno un aspetto molto privato, la nudità.
Le molteplici posizioni del corpo umano, fotografate in altrettante posizioni, mi hanno dato modo di poter scegliere immagini da adattare e “proiettare” su facciate notturne di edifici scelti in modo causale.
Gli edifici sono fotografati di notte perché l’atmosfera creata risultava migliore per sposarsi con le foto “rubate” del privato.
Gabriele Bertolotti

La casa è l’epidermide del corpo umano.
(Frederick Kiesler)



 

Nanni Bertoni

NATURA & VISIONI

In queste foto di natura si raccolgono milioni di colori con le sfumature più svariate, ma queste sono dentro di noi, dentro i nostri occhi.

La natura è bellezza sublime niente c’è di più perfetto, e con le stagioni si rinnova ed è sempre la stessa e sempre diversa.

L’immagine ha un fascino sublime. Queste foto scattate per caso mi hanno fatto entrare in un mondo nuovo. Ma allora quanti mondi esistono intorno a noi!

È vero nessuna immagine può essere realtà, perché la realtà capita una sola volta davanti agli occhi, e con la fotografia la puoi fermare e rivedere, non la realtà ma il passare di quel l’attimo.

Non so cosa rappresentano queste foto se non un frammento di un paesaggio visibile e invisibile.

Nanni Bertoni

Le foto sono state scattate nella riserva naturale del Chiarone (Oasi Massacciuccoli) e alla foce del Serchio.

Io non invento nulla, immagino tutto.      Brassai

 



 

Marco Casini

“Gocce di Vita”

L’idea di questo portfolio nasce dalla volontà di sensibilizzare ancora di più le persone verso la donazione di sangue e di sottolinearne la sua importanza. La realizzazione di questa idea è stata possibile grazie alla disponibilità di Avis Giovani e del personale dell’Ospedale di Cecina così come dei pazienti che hanno collaborato al progetto.

Senza troppe pretese e con semplicità il portfolio si limita a documentare il nobile percorso della donazione, cercando di far conoscere quali sono gli ambienti e le fasi che lo caratterizzano: il tesseramento, l’accettazione e l’attesa del paziente, il prelievo, gli addetti al lavoro, il laboratorio di analisi, le sacche di sangue e plasma pronte per il loro utilizzo fino alla meritata colazione del paziente dopo il prelievo.

Spero possa arrivare almeno un frammento del messaggio che la donazione di sangue è un piccolo grande gesto che dona vita al prossimo ed è sinonimo per chi dona di altruismo, solidarietà e senso civico.

Marco Casini



 

Barbara Cecchini

Foto-Grafia = Disegno di Luce
Cit. “Tralicci” di Francesca E.Magni
“A migliaia immobili sul territorio nazionale, si specchiano sui fiumi, stendono ombre olimpiche sopra i campi e sulle strade…campeggiano alti uniti dai cavi, che a volte si divertono a far diventare bracciali, intercalati da grosse perle rosse.
Fili sottili, invisibili da lontano, si stendono e oscillano al vento.
Essi sfilano come torme di schiavi sottomessi ai cittadini, in pianura come in altitudine.
Sono dinosauri ancora in piedi…l’impressione notturna è quella di cavallette pronte all’assalto, di linee nere che nascondono il paesaggio, di luci senza opportunità.
Il carosello che a volte si incontra in pianura, al quale partecipano decine di loro, di tutte le specie e fattezze, dalle basse e legnose ai trampolieri sublimi, si passano il segnale e sembrano tesser tele.
Sembrano aspettare qualcosa al loro livello che viva al loro stesso tempo e che li possa capire…”
o qualcuno che come me li ha semplicemente osservati attraverso il finestrino della propria auto e li ha immortalati nero su bianco, una vera e propria foto-grafia.
Barbara Cecchini



 

Daniela Giannecchini

Emozioni,

ricerca costante di poter fotografare un bribido,

accendere un pensiero,
andare “au delà de l’objet” .

Questo tentativo di nome ” A pelle ”

cerca di risvegliare sia la Libera Interpretazione che

l’Emozione di un sussulto alla vista di un particolare.

Daniela Giannecchini



 

Elisa Massariello

Aspettando Stefano
” ho pensato di mettere al centro del portfolio la mia amica Agnese che era in attesa del suo primo figlio, ed illustrare così i vari aspetti dei cambiamenti, fisici e non, che ha comportato la gravidanza”

Elisa Massariello

 



 

Valentina Pagliai

RUGGINE

Con queste immagini ho voluto congelare l’impronta della storia di certi luoghi. La ruggine ne è la protagonista, una traccia considerata come segno distintivo del decadimento e della desolazione. Per me è sinonimo di vissuto, è un processo affascinante, si evolve ed assume forme e colori nuovi, quasi come fosse qualcosa di vivo che si nutre di ciò che è stato abbandonato. Avvolge lo spazio di un’atmosfera sospesa, in un silenzio assordante che costringe solo lo sguardo. Il trascorrere del tempo consuma noi e quello che ci circonda, è la natura di tutte le cose. Esiste però un valore intrinseco che cresce al dilatarsi del tempo: la storia, in grado di manifestarsi con facce diverse. Come le rughe sui volti delle persone, così la ruggine sugli elementi metallici. Con velocità diverse le tracce della storia assumono più forza e forma fin tanto che il tangibile svanirà lasciando soltanto un racconto o un semplice ricordo.

Valentina Pagliai



 

Gianluca Putzolu

FIPILI

FRAMMENTI (DI) PASSAGGIO LENTO

Da Livorno a Firenze spostando lo sguardo di lato
Spostare lo sguardo di lato, immaginare, rincorrere una visione che passa tanto veloce quanto il contachilometri della macchina su cui siamo seduti.
Fermarsi e raccogliere un piccolo istante.
Guardare un mondo che è lì, in qualche caso da sempre, 
fermarlo, imprigionarlo in un millesimo di secondo.
Un percorso obbligato che porta da A a B, da Livorno a Firenze, con gli occhi concentrati su quel che abbiamo davanti o che al massimo si perdono, nella monotonia della guida, in pensieri e divagazioni. Ho voluto mostrare queste visioni, Ma, per farlo ho scelto una strada obbligata, gli unici punti in cui è consentito davvero fermarsi.
Le piazzole di sosta.
Unico luogo di pausa di una strada che si snoda continua, uno punto in cui si può guardare altro.
Sono finestre  che squarciano il velo su ciò che contorna il percorso, non scelti da me ma obbligati dalla mente, a me estranea, che ha progettato la strada, ma non per questo meno significativi.
Case, campi, industrie.
Sono li, ci sono sempre stati e un giorno, forse, non ci saranno più o saranno semplicemente diversi.
Io ho voluto soltanto fermarli nella memoria.
Gianluca Putzolu

 

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