Marco barsanti Photography blog
Ho scritto questo articolo alcuni anni fa, utilizzando Adobe Photoshop CS3.
La stessa procedura è applicabile anche con le più recenti versioni del software.
Il mio articolo:
Nel precedente tutorial riguardante il viraggio spezzato ho cercato di descrivere, operazione per operazione, la tecnica necessaria per raggiungere una intonazione selettiva su grigi specifici della stampa. Tale effetto, come abbiamo visto, è possibile solo perché in fotografia chimica alcuni viraggi iniziano la loro azione partendo da specifiche aree di densità, ovvero dalle luci o dalle ombre.
Applicare questa tecnica richiede non solo molta perizia, ma anche molto tempo a disposizione per seguire tutta la lavorazione: intendo dalle quattro alle cinque ore di lavoro usando le carte baritate, che come sappiamo necessitano di abbondanti lavaggi fra un intervento chimico e l’altro.
La camera oscura tradizionale ci abitua dunque a lunghi tempi operativi con un risultato non del tutto certo, vista la delicatezza dei vari passaggi e la tendenza della stampa a mostrare macchie una volta essiccata…
Mi sono chiesto a distanza di tempo se questa operazione, seppure carica del suo fascino alchemico, poteva essere rimpiazzata con qualche procedura digitale più pratica, pulita e ripetibile.
Mi sono anche domandato se la sensazione visiva di una stampa “giclèe” poteva competere con la delicatezza dei toni chimici…
Questi argomenti potrebbero essere spunto interessante per un’altro articolo! Per il momento mi limiterò ad analizzare le possibili alternative al procedimento chimico.
Ho potuto appurare, e questo grazie alla collaborazione di chi stampa attualmente le mie fotografie in inkjet, che lavorando con gli inchiostri al carbone a tonalità di grigio (procedimenti del tipo piezography), è possibile tramite la gestione dei canali, spezzare le tonalità su toni specifici della stampa.
Si possono ottenere tonalità calde e fredde distribuite rispettivamente sui toni bassi e alti della fotografia. Il risultato è quello di un effetto molto delicato e piacevole visivamente.
Poi mi sono chiesto…. e Photoshop cosa può fare?
Con il presente tutorial cercherò di mostrare come lavorando con i Livelli di regolazione si possano ottenere risultati molto simili alla tecnica fotografica classica. Vediamo come procedere:
Ho realizzato una scansione in scala di grigio a 16 bit del negativo 4 x 5” con l’immagine di esempio già usata, aggiustandone in photoshop contrasti e distribuzione dei toni.
Successivamente ho trasformato l’immagine da scala di grigio in immagine monocromatica RGB a 16 bit ( vedi schermata 1. ).
Ho pensato a metodo Bilanciamento colore per raggiungere la divisione dei toni. Questo comando è sicuramente versatile, ma non sufficientemente selettivo e gestibile per i nostri intenti.
Ho deciso quindi di utilizzare più Livelli di regolazione bilanciamento colore applicando su di essi una fusione “Stile livello” sicuramente meglio gestibile e più precisa nel ritaglio. Ecco in dettaglio le varie fasi:
1 – Nella prima fase di editing ho aggiunto all’immagine un Livello di regolazione Bilanciamento colore dal pulsante “Crea un nuovo livello di riempimento o di regolazione” posizionato in fondo alla palette livelli.
2 – Con la finestra di dialogo Bilanciamento colore appena aperta ho fatto clic sul pulsante di scelta Ombre in modo che il mio intervento di intonazione sia più intenso in corrispondenza dei toni profondi dell’immagine. Regolando il cursore ho applicato un alone rosso alle ombre di valore numerico pari a 15. Il rosso contribuirà a costruire la tonalità calda nei valori profondi. Ho inserito il parametro 15 unicamente a stima visiva. Come sappiamo, l’applicazione di un Livello di regolazione ci renderà possibile in seguito ogni ulteriore aggiustamento.
Importante è che la casella “Mantieni luminosità” contenga il segno di spunta, anche per tutti i nuovi Livelli di regolazione da aprire da questo momento in poi ( vedi schermata 2. ).
3 – Una volta creato il nuovo livello ho provveduto ad impostare il metodo di fusione del livello stesso su Colore. Questo accorgimento serve, ogni qual volta si applichi una correzione di colore tramite un Livello di regolazione, a non intaccare i livelli di luminanza dell’immagine (vedi schermata 3.)
4 – Apro un nuovo Livello di regolazione Bilanciamento colore, e regolo i cursori per un bilanciamento verde di valore 20 per i valori di Mezzitoni. (vedi schermata 4.)
5 – Facendo doppio clic sul livello bilanciamento colore superiore, viene visualizzata la finestra di dialogo Stile livello. Con Opzione/Alt + clic sul triangolo di divisione nelle opzioni di fusione del livello è possibile separare i cursori; tramite la loro regolazione sarà possibile regolare la quantità di separazione tra le due regolazioni di colore ( vedi schermata 5. )
6 – A questo punto si apre un nuovo Livello di regolazione Bilanciamento colore su Luci impostando una regolazione bilanciamento colore sui cursori del rosso e del verde. Il metodo di fusione ancora su Colore. ( vedi schermata 6. )
7 – Ancora doppio clic sul nuovo livello Bilanciamento colore per aprire la finestra di dialogo Stile livello. Separando e spostando i cursori relativi alle opzioni di fusione si raggiungono i valori 37 e 158. Ancora una volta ho fissato questi parametri per semplice stima visiva ( vedi schermata 7.).
8 – Come sappiamo un Livello di regolazione può essere modificato in qualsiasi momento semplicemente cliccando due volte sulla piccola icona a sinistra che ne distingue il tipo. In questo caso ho deciso di riaprire il livello con il quale sono stati modificati i Mezzitoni in modo da diminuire l’intensità del bilanciamento verde ( vedi schermata 8. ).
9 – Se decidiamo di salvare una copia a livelli, sarà buona norma rinominare i livelli stessi in modo da renderne immediatamente chiara la funzione in un futuro. Da Livello/ Proprietà livello è possibile rinominare uno per uno i Livelli di regolazione applicati. ( vedi schermata 9. )
Come abbiamo visto, ogni ulteriore aggiustamento di colore sarà possibile semplicemente riaprendo i Livelli di regolazione e le finestre di dialogo Stile livello.
La fedeltà del risultato dipenderà fondamentalmente dalla calibrazione dei componenti hardware che utilizzeremo e dalla tecnologia di stampa.
Buon Lavoro!
Testo e immagini: Marco Barsanti per MaxArtis © (1988)